giovedì 30 aprile 2009

Renzo, Lucia e la scelta del colore


Lucia: Ma insomma, di che colore la facciamo 'sta parete attrezzata?
Renzo:
Senti, ho una fame atroce, parliamone fra un ora, no?
Lucia:
NO! BASTA RIMANDARE!!
Renzo:
vabene vabene (umpf!). Va bene. Allora. S'era detto... cosa s'era detto?
Lucia:
Rossa.
Renzo:
Rossa. Rosso è un bellissimo colore. Va bene rosso. Allora, che si mangia?
Lucia:
Rosso e avorio.
Renzo:
Avorio? Massì, avorio va benissimo.
Lucia:
... oppure rossa e panna. Panna o avorio?
Renzo:
Panna o avorio? (Macheminchianesò...) Ehm, Panna?
Lucia:
Altrimenti crema, però non so.
Renzo:
Massì, meglio panna

Lucia:
Allora panna?
Renzo:
Sissì, la crema è troppo dolce.

lunedì 27 aprile 2009

Genealogia dei patriarchi - L'epica guerra di Lia e Rachele



Puntate precedenti:
1- Benedetto XVI, gli speculatori, il Faraone e Giuseppe
2- Non è sorta eresia senza i suoi solidi fondamenti biblici
3- Che figli di Aronne
4- Non lasciate che gli storpi vengano a me


[Questo è un tentativo di riassumere la genealogia dei patriarchi dell'Antico Testamento]

Abramo sposa Sara. Sara resta a lungo sterile, ma fa andare Abramo con la serva Agar. Agar partorisce Ismaele. In vecchiaia Sara diventa fertile e genera Isacco. La serva e il figlio vengono cacciati per volere di Sara. In seconde nozze Abramo sposa Chetura, ci fa sei figli, ma di tutta questa progenie non si ha più notizia. (Genesi 16, Genesi 21)

Isacco sposa Rachele, da cui ha due figli: Esaù e Giacobbe. Esaù è il fesso che vende la primogenitura a Giacobbe. Le cose vanno così: Esaù ha fame, chiede al fratello un piatto di lenticchie e Giacobbe gli propone l'equo scambio. Il fesso accetta e perde l'eredità. (Genesi 25, 29-34)
E fin qui, tutto relativamente semplice. Ma ecco che succede a Giacobbe.

Giacobbe sposa Lia e dopo sette anni anche la sorella più giovane, la bella Rachele. Lia sforna subito 5 figli. Rachele è sterile e s'ingelosisce, per cui mette nel letto del marito la sua schiava, Bila. Bila partorisce per Rachele un paio di pargoli. Lia dice "Ah, è così?" e butta il marito tra le braccia della sua schiava (Zilpa), che sforna un paio di figli. Poi la stessa Lia, nonostante l'età, riesce a sgravarsi di altri 2 figli. A questo punto siamo 9 a 2 per Lia.
Ma c'è un colpo di scena finale: Rachele diventa fertile e partorisce Giuseppe.
Di Giuseppe ho già scritto, è il tizio che viene venduto dai fratelli, finisce amministratore del faraone e diventa un abile speculatore in tempo di carestia.

Ed ecco, ricopiata e scremata (ma val la pena di leggere l'originale) l'Epica guerra di Lia e Rachele, Genesi 29 e 30:

«Ora il Signore, vedendo che
Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, [...] disse: «[...] ora mio marito mi amerà». Poi concepì ancora un figlio [...] e lo chiamò Simeone. Poi concepì ancora e [...] lo chiamò Levi. Concepì ancora e partorì un figlio e [...] questo lo chiamò Giuda. [...]


Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio! [...] Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei». [...] Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio. [...] lo chiamò Dan. Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio. [...] lo chiamò Nèftali.

Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie a Giacobbe. Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio. [...] e lo chiamò Gad. Poi Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe. [...] lo chiamò Aser. [...] Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. [...] lo chiamò Issacar. Poi Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. [...] Perciò lo chiamò Zàbulon. In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.

Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. Essa concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore». E lo chiamò Giuseppe.»

lunedì 13 aprile 2009

Barca da sogno



Renzo: Guarda! Quella barca è il mio sogno!

Lucia: A chi lo dici...

Renzo: Che meraviglia! Stabile, comoda!

Lucia: Eh sì, fantastica...

Renzo: C'è tutto lo spazio per accomodare le reti da pesca e le nasse!

Lucia: Reti da pesca?!?

venerdì 3 aprile 2009

Noi offrimmo loro vino e uva


«Dopo pochi giorni arrivò da noi un drappello di cinque soldati inglesi e americani con i fucili spianati. Quando i soldati si resero conto che eravamo pacifici cittadini ci offrirono pacchetti di chewing-gum, crackers, stecche di cioccolata e altro. Noi offrimmo loro vino e uva.»

da: "Ricordi del tempo perduto" di Giovanna Paravizzini Dierna