venerdì 19 dicembre 2008

Non è sorta eresia senza i suoi solidi fondamenti biblici

«Il fatto è che la Bibbia è colma di passi contraddittori e per questo richiede un'idea superiore con cui leggerla, come da subito intuirono i Padri della Chiesa e come invece purtroppo oggi si tende a ignorare. Il che significa che ciò che realmente guida la lettura della Bibbia è la teologia che sta nella testa dell'interprete. Alla Bibbia si richiamano tutti: ortodossi, luterani, calvinisti, anglicani, valdesi, mormoni, testimoni di Geova, battisti, avventisti del settimo giorno, metodisti, cattolici e molti altri ancora, senza che essa sia in gradi di produrre unità. E così è stato sempre nella storia della Chiesa, dove non è sorta eresia senza i suoi solidi fondamenti biblici».

Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, Raffaello Cortina.

venerdì 12 dicembre 2008

Benedetto XVI, gli speculatori, il Faraone e Giuseppe.


Ratzinger dice che la crisi alimentare è causata dagli speculatori.

Come spiegato in questo articolo, gli speculatori scommettono sull'aumento del prezzo di un bene (petrolio, grano), ma in effetti comprando in massa tutti assieme, determinano un aumento del prezzo di quel bene: una profezia che si autoavvera. Quando il prezzo è alto, loro rivendono e ci guadagnano. Però, in effetti, rivendendo in massa spesso determinano un abbassamento del prezzo di quel bene. La colpa della "crisi" è tutta loro?

Altri (vedi Il Lume Rinnovato), sostengono la tesi opposta: gli speculatori fanno aumentare i prezzi in tempi di vacche grasse e li fanno diminuire in tempi di vacche magre. È esattamente quello che sta accadendo adesso: il prezzo del petrolio è sceso da 148 $ di luglio agli attuali 45 $, il prezzo del grano è sceso da 470 Euro di febbraio 2008 agli attuali 240.

Non sono molto convinto dell'utilità del lavoro degli speculatori, credo che saremmo stati tutti più contenti se i prezzi non fossero saliti così tanto, per poi precipitare solo in occasione di una crisi globale.

Ma in ogni caso, come la mettiamo con Giuseppe?

«Allora il faraone disse a Giuseppe: "Nel mio sogno io stavo sulla riva del Nilo. Ed ecco salire dal Nilo sette vacche, grasse di carne e belle di forma, e pascolare nella macchia di papiro. Ed ecco sette altre vacche salire dopo quelle, deboli, bruttissime di forma e magre di carne: non ne vidi mai di così brutte in tutta la terra d'Egitto. Poi le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse. [...]

E mi svegliai Poi vidi nel mio sogno sette spighe venire su da un solo stelo, piene e belle. Ma ecco sette spighe secche, sottili ed arse dal vento orientale, che germogliavano dopo di quelle. E le spiche sottili inghiottirono le sette spighe belle." [...]

Allora Giuseppe disse al faraone: [...] stanno per venire sette anni, in cui vi sarà grande abbondanza in tutta la terra d'Egitto. Poi a questi succederanno sette anni di carestia, e si dimenticherà tutta quella abbondanza nella terra d'Egetto, e la carestia consumerà il paese. (Genesi, 41, 1-32)

Giuseppe viene nominato amministratore. Nei sette anni di vacche grasse accumula grano. Poi arriva la carestia. A questo punto gli Egiziani comprano il grano di Giuseppe:

«Così Giuseppe ammassò tutto il denaro che si trovava nella terra d'Egitto e nella terra di Canaan come prezzo del grano che essi comperavano. [...] Quando fu esaurito il denaro della terra d'Egitto e della terra di Canaan, tutti gli egiziani vennero da Giuseppe dicendo: "Dacci pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro" Rispose Giuseppe: "Cedete il vostro bestiame, e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se è finito il denaro. [...]

Passato quell'anno vennero a lui nell'anno seguente e dissero: "Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro, e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno ».(Genesi 47,2)

Giuseppe acquista il corpo e il terreno degli Egiziani, tutti ridotti a schiavi in cambio di pane. Schiavi, ma vivi! (A me questa cosa della speculazione convince sempre meno).

Insomma -ehm- papa, come la mettiamo con Giuseppe?

martedì 9 dicembre 2008

Testamento biologico di Mina Harker


«Allora vi dirò chiaramente che cosa voglio, perché non deve esserci dubbio alcuno fra di noi ora. Dovete promettermi, tutti quanti... anche il mio amato marito... che, dovesse giungere il momento, mi ucciderete.

- Quale sarà il momento? - la voce era di Quincey, ma bassa e tesa.

- Quando sarete convinti che sono così mutata che per me sia meglio morire piuttosto che vivere. E quando sarò morta così nella carne, senza un attimo di esitazione dovrete trafiggermi con un paletto e tagliarmi la testa; o qualsiasi altra cosa che sia necessaria a darmi riposo!»

Dracula, di Bram Stoker (1897)

Love for all

venerdì 5 dicembre 2008

No alla depenalizzazione: IO MI DISSOCIO. Per sempre.


Renzo: Basta così, mi sbattezzo.

Lucia:
Maddài, non fare il bambino.

Renzo:
Ennò, ebbàsta. Hai sentito cosa dice quel Monsignor Migliore?

«Per esempio, gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni»


Lucia:
Cosa ti aspettavi?

Renzo: Senti, sono contrari al matrimonio tra omosessuali e la cosa non mi turba più di tanto. Ma qui è in ballo qualcosa di più grosso. Dicono di essere contrari alle violenze, tuttavia, per loro, impedire il matrimonio tra gay ha la priorità sulla richiesta di depenalizzazione dell'omosessualità. Ti rendi conto? Preferiscono che non gli venga riconosciuto nessun diritto, purché non possano accampare quello di sposarsi! Se si promuove l'applicazione dei diritti umani per tutti, senza distinzione di orientamento sessuale, qualcuno potrebbe addirittura fare pressioni su uno stato affinché riconosca ai gay il diritto di sposarsi! E per evitare ciò, preferiscono tenersi la condanna a morte per omosessualità!

Lucia:
E questo cosa c'entra col credere in Dio? Con lo "sbattezzarsi"?

Renzo:
Niente. Infatti io non mi sbattezzo per affermare il mio ateismo. Non mi frega niente di dichiararmi ateo piuttosto che credente. Le discussioni sull'esistenza di Dio, a confronto di questo orrore, sono minchiate. Seghe mentali.

Lucia: Allora perché ti sbattezzi?

Renzo:
Io mi devo dissociare da tutti loro. Io devo prendere le distanze da tutti loro. Che nessuno mi possa accostare a loro perché il mio nome risulta sul registro della parrocchia. Che nessuno possa dire cose come questa e pretendere di farlo anche in mio nome, perché compaio su un fottuto registro parrocchiale. Mai più!

giovedì 20 novembre 2008

All'anima del tagliando


Renzo: Secondo il Catechismo della chiesa cattolica, l'anima di ognuno è creata da Dio al momento del concepimento, senza nessun intervento dei genitori. Lo spermino e la cellula uovo si uniscono formando l'embrione e Dio vi soffia su un'anima nuova di zecca.

Lucia: Per chi ci crede.

Renzo
: Tu ci credi.

Lucia
: Certo che ci credo, sei tu il senzadio.

Renzo
: Attenta: Dio soffia sull'embrione un'anima bella e compiuta senza nessun intervento dei genitori.

Lucia
: Occhei, ho capito. Embè?

Renzo
: L'anima che ti dà Dio in persona è difettosa, ha già il peccato originale.

Lucia
: Be', sì. Lo sappiamo.

Renzo: Ah, la prendi con filosofia. Se lo facesse una marca di automobili non saresti così rassegnata. Non ti sembra una contraddizione? Voglio dire: Dio, essere onnipotente e perfetto, la bontà fatta dio, e ci dà un'anima difettosa?

Lucia: In effetti...

Renzo
: Pensa che i teologi si scervellano da secoli su questo problema senza venirne a capo.

Lucia: E visto che tanti cervelloni si sono applicati senza risultati, hai pensato bene di intervenire tu.

Renzo: Di più. Credo di aver risolto l'aporia. Si tratta di una raffinatissima strategia commerciale. Ti danno un'anima gratis (qualcuno l'ha chiesta?) ma è difettosa. Leggi sulle istruzioni: se avete problemi rivolgetevi all'assistenza.
E qui sta la furbata: da quel momento non te ne liberi più! All'assistenza ti dicono: ok, te la ripariamo noi, un bel battesimo e via. Ti convincono a fare un tagliando regolare: la confessione, la comunione, la cresima. E poi devi passare tutte le domeniche, e "questo non puoi, si rovina l'anima!", " niente pippe, ché non ti riconoscono la garanzia!".

Lucia
: Cos'è, la stai prendendo larga?

Renzo
: Cioè?

Lucia
: Stai cercando di dirmi che non hai intenzione di fare il tagliando alla macchina?

mercoledì 5 novembre 2008

Franca e Natalia: intervista doppia

Nome
Franca

Età?
Ho 48 anni.

Nazionalità?
Italiana.

Sei sposata?
Separata.

Hai figli?
Un figlio di dieci anni.

Che lavoro fai?
Sono impiegata alla Puliservice Padania (nome fittizio, NdRenzo).

In cosa consiste il tuo lavoro?
Faccio le pulizie all'Università e nelle ditte che hanno un contratto con Puliservice.

Che orari fai?
Dalle 6 alle 10 e dalle 17 alle 20-21.

Quanto guadagni?
Settecento. Con gli straordinari arrivo a 850.

Che tipo di contratto hai?
Assunzione a tempo indeterminato.

Hai paura di essere licenziata?
Guarda, il capo è pieno di debiti e se fallisce ci lascia tutti in braghe di tela. Ma parliamo solo di lavoro?

Ti senti stimata dal tuo datore di lavoro?

Lassuma perder...Mi considera peggio di uno straccio.

Ti piace il tuo lavoro?
Lo faccio per bisogno, devo pur portare a casa due lire, però son sempre stanca, mio figlio non lo vedo mai e alla sera devo pur fare il bucato e sistemar casa.

Qual'è il tuo sogno?
Sogno? Boh... vincere al superenalotto, sai come mando tutti a quel paese?

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Nome
Natalia

Età?
24 anni.

Nazionalità?

Ucraina.

Sei sposata?
Sì, da tre anni.

Hai figli?
Una figlia di due e uno di 6 mesi.

Che lavoro fai?
Pulizie, stiro, badante.

In cosa consiste il tuo lavoro?
Te l'ho detto, faccio le pulizie in casa della gente, oppure stiro o bado agli anziani.

Che orari fai?

Di solito comincio alle 9 e finisco massimo alle 5 del pomeriggio, perché poi i bambini escono dall'asilo.

Quanto guadagni?

Prendo 8 euro l'ora. In un mese arrivo a 950, 1000. Quando non avevo i figli arrivavo anche a 1400.

Che tipo di contratto hai?
Una signora anziana da cui vado tutti i giorni mi ha fatto un contratto a progetto, con gli altri sono in nero.

Hai paura di essere licenziata?

Ma no, non sono un'impiegata! Se un cliente non ha più bisogno, riempio subito il buco. Può anche capitare che non mi va di lavorare per qualcuno: se non mi rispetti io me ne vado, tanto quelle due ore a settimana le riempio.

Ti senti stimata dal tuo datore di lavoro?

Se lavoro bene i clienti sono soddisfatti e mi danno fiducia. Guarda: (mi mostra un mazzo di chiavi, NdRenzo) qua ho le chiavi di casa di tutti i pavesi ricchi.

Ti piace il tuo lavoro?

Sì, stirare mi piace, pulire un po' meno, però mi piace l'odore dei detersivi e rimettere tutto in ordine.

Qual'è il tuo sogno?

Ora che mio marito è regolare, possiamo risparmiare un po'. Mi piacerebbe avere una piccola attività, una lavanderia e stireria. E appena possiamo facciamo venire mia madre, che è da sola in Ucraina.

giovedì 30 ottobre 2008

Le vette del piacere in cinque step

Primo step:
rimira la scatola. L'altopiano ragusano con gli iblei sullo sfondo. Pecore e mandorli in fiore. Un'ottima approssimazione fotografica della vagheggiata arcadia.



Secondo step:
apri la scatola. Dài uno sguardo alle parole stampigliate sul bordo: Pasticceria Giovanni Di Pasquale. Un luogo di cura. "Cura" nel senso che lì tutto è fatto con cura: i cannoli, le paste di mandorla, la torta Savoia. Persino il caffè o le banalissime gelatine di frutta. La granita di gelsi, ad esempio: contiene solo gelsi rossi. Nessun colorante e nessun aroma al gusto di big babol. Te la fanno assaggiare orgogliosi e sicuri del fatto loro. "Cura" nel senso che lì tutti si prendono cura di te. "Cura" nel senso che sei andato lì per prenderti cura di te. O per prenderti cura di una persona che ami.
Per questo motivo quella scritta ti sembra rassicurante. Leggila. Poi passa al terzo step.



Terzo step:
preparati un buon caffè. Nella scatola ci sono delle paste di mandorla e di pistacchio. Sono confezionate una per una, ma sai bene che sono state sfornate non più di due giorni prima, e spedite immediatamente. Senza attendere l'avvenuto bonifico. Loro sono fatti così: spediscono sulla fiducia, anche a degli sconosciuti.



Quarto step:
apri la pasta di mandorla e annusa. Piano, non sniffare lo zucchero a velo, ti va di traverso. Adesso mordila. Si scioglie in bocca vero? Questa è la pasta di mandorla più morbida che tu abbia mai assaggiato. Nessuno le fa così: svampate appena. Una sottilissima crosta e un cuore morbido.



Quinto step:
passa a quella di pistacchio. Le paste di pistacchio non sono verdi, lo sapevi? Sono marroncine. Se vai a mangiare il gelato di pistacchio a Bronte non troverai creme verdi, lo stesso vale per le paste di pistacchio da Di Pasquale. Il pistacchio è verde solo fuori, dentro è giallino e così le paste.



Adesso concediti un sorso di caffè, ti consentirà di sostare sulla vetta del piacere ancora un attimo. È tutta una questione di attimi.

Bene. Adesso puoi anche guardare il Tg senza rischiare una crisi di panico. Sarai più lucido e reattivo, dopo questa piccola cura Di Pasquale per corrispondenza.

lunedì 27 ottobre 2008

I menù al tempo della recessione #2 - Salute corporale



Pavia, ottobre 2078


Lucia: Chi si mancia stasìra?

Renzu: Zuppa ri favi e cimi di rapa.

Lucia: Bonu, ci vulìa na cosa càvura, cu 'stu friddu! [1]

Renzu: E poi manco la dentera serve.



Lucia: Ché t'arricordi quando la preparasti la prima volta?

Renzu: E certo che m'arricordo. Era l'inizio della grande recessione, l'ottobbre dumila e otto. Eramu scantàti morti. Ti dissi: «Basta filetti e controfiletti, da oggi si mancia come li nonni! Fave e cicoria!» Sulu che cicoria a Pavia nun ci n'era, e allura pigliai li cimi di rapa.


Lucia: Però m'ha spiegari pirché ci mintisti lu peperoncinu piccanti!

Renzu: Dice che aiuta...

Lucia: Aiuta? E che cosa, di preciso?

Renzu: Aiuta là sotto, risveglia, come dire...

Lucia: Li morti. Stùiati lu mussu, stasìra nun ci nesci nenti. [2]

Renzu: E pirché?

Lucia: Disturbata sono: ho le mestruazioni.

Renzu: Bedda matri, ancora disturbata a centudu anni?

Lucia: To' mugliere è ancora una donna a tutti gli effetti.


Qualche tempo dopo...


Renzu: Prrrrrrrot! PROT!

Lucia: Maronna chi pirituna! [3]

Renzu: Dicevanu l'antichi: «Trumma di culu, sanità di corpu». [4] Che ci voi fari: to' maritu è ancora n'ommu a tutti l'effetti!


Zuppe di fave e cime di rapa

Ingredienti e costi x 2:

- 150 gr di fave secche sgusciate - 45 cent
- 500 gr di cime di rapa - 70 cent
- 1 spicchio d'aglio
- un peperoncino
Totale: 1 euro e 15 cent.

Ho messo a cuocere le fave in pentola a pressione con tre dita d'acqua, senza ammollo, per 1 ora e 30, fuoco sufficiente a mantenere il fischio. Nel frattempo ho cotto le cime di rapa in abbondante acqua salata per 15 minuti, poi le ho scolate (tenendo un paio di mestoli dell'acqua di cottura), tritate grossolanamente ripassate in padella con uno spicchio d'aglio e un peperoncino tritato.
Ho unito il tutto e portato alla densità voluta con i mestoli di acqua di cottura.


[1]: Ci voleva proprio qualcosa di caldo, con questo freddo!

[2]: Rassegnati: questa sera non si fa nulla.
[3]: Cribbio che flatulenze!
[4]: Tromba di culo, salute corporale

venerdì 24 ottobre 2008

25 ottobre 1958: «I Bellandi, pubblici peccatori e concubini»

Prato, 12 Agosto 1956.
Loriana Nunziati e Mauro Bellandi decidono di sposarsi in comune. Lui è un militante comunista, lei una cattolica non praticante.
Il vescovo di Prato, monsignor Pietro Fiordelli, in un'omelia li definisce pubblici peccatori e concubini.
Ritiene che la sua omelia non basti, allora scrive una lettera a don Danilo Aiazzi, il sacerdote della parrocchia dei coniugi Bellandi:

«Oggi, 12 agosto, due suoi parrocchiani celebrano le nozze in Comune rifiutando il matrimonio religioso. Questo gesto di aperto, sprezzante ripudio della religione è motivo di immenso dolore per i sacerdoti e per i fedeli. Il matrimonio cosiddetto civile per due battezzati assolutamente non è matrimonio, ma soltanto l’inizio di uno scandaloso concubinato» [...]

«Pertanto lei, signor Proposto, alla luce della morale cristiana e delle leggi della Chiesa, classificherà i due tra i pubblici concubini e, a norma dei canoni 855 e 2357 del Codice di Diritto Canonico, considererà a tutti gli effetti il signor Bellandi Mauro come pubblico peccatore e la signorina Nunziati Loriana come pubblica peccatrice. Saranno loro negati i sacramenti, non sarà benedetta la loro casa, sarà loro negato il funerale religioso» [...]

«Infine, poiché risulta all’autorità ecclesiastica che i genitori hanno gravemente mancato ai propri doveri di genitori cristiani, permettendo questo passo immensamente peccaminoso e scandaloso, la Signoria Vostra, in occasione della Pasqua, negherà l’acqua santa alla famiglia Bellandi e ai genitori della Nunziati Loriana. La presente sia letta ai fedeli»


I Bellanti fanno causa al vescovo e al parroco. In primo grado il vescovo di Prato viene condannato ad un'ammenda di 40.000 lire. Credo di non essere fuori strada dicendo che corrispondono a poche migliaia di euro: 2000, forse 4000. Indignazione del Vaticano: "la sentenza è un atto illegale della magistratura". Ordini a tutte le Nunziature Apostoliche di organizzare proteste, battage mediatico veicolato dal Corriere della Sera, manifestazioni, campane suonate a morto e portali delle chiese parati a lutto per un mese. In tutte le parrocchie d'Italia.

La situazione sfugge di mano ai coniugi Bellanti, diviene un caso in cui si riversano tutte le tensioni allora esistenti tra comunisti e chiesa: sono i tempi della guerra fredda, del pericolo comunista.

«Fummo indotti a sporgere per le insistenze del Partito comunista, che volle fare del nostro matrimonio un caso contro la Chiesa. Da allora - racconta Loriana - tutto ci sfuggì di mano»

Infine l’esilio. «Una notte, all’improvviso, arrivarono a casa di Mauro alcuni esponenti del Partito comunista. In tutta fretta lo presero e di nascosto lo trasferirono in Cecoslovacchia». Per curargli un'encefalite. Nella città slovacca di Banska Bystrica.

I Bellandi furono banditi; oppure no, a Prato erano tutti comunisti, figurarsi se lasciavano solo un compagno. Mauro Bellandi dovette chiudere la sua attività commerciale a causa dell'anatema del vescovo Fiordelli; oppure no: la sua attività commerciale era già in crisi. Le banche non fecero più prestiti a Mauro Bellandi, sempre a causa della lettera; oppure no, Bellandi era insolvente. I coniugi Bellanti si separarono a causa delle tensioni generate dalla lettera, oppure no: il matrimonio era già in crisi.

Il 25 ottobre 1958 il vescovo Pietro Fiordelli viene assolto.


http://www.storiaproibita.it/blog/?p=13
http://www.uaar.it/uaar/archivio/archivio1999/attualita17.html
http://leformicherosse.altervista.org/index.php?mod=read&id=1195224353



Roma, 15 febbraio 2006.
Adele Parrillo è la compagna di Stefano Rolla, uno dei morti di Nassiriya. Si presenta all'altare della patria con i familiari della vittima, è il giorno della commemorazione dell'eccidio. Le viene negato l'accesso.

lunedì 13 ottobre 2008

Questi figli relativisti e postmodernisti


Mamma di Renzo: Ma ti rendi conto? Và -vorrebbe andare- in giro con una maglietta simile. Hai capito dove siamo arrivati? A cosa siamo ridotti?

Renzo: Ma che c'è scritto su quella maglietta?

Mamma di Renzo: C'è scritto... non riesco nemmeno a pronunciarla quella parola. E quella sfacciata di tua sorella ci va per strada! Ma questa storia è finita. Eeee nno. La diseredo, la la la... la butto fuori di casa. Anzi no: la chiudo in casa! Ché a quella zanna* le faccio un favore se la butto fuori.

Renzo: Ma si può sapere cosa c'è scritto sulla maglietta?

Mamma di Renzo: FOTTITI! C'è scritto fottiti. Una donna di strada, una una una... una vastasa**. Questa è tua sorella.

Sorella di Renzo: Non ci credere, non c'è scritto fottiti. C'è scritto futtatinni***. È una maglietta di Siculamente.

Renzo: Aaah, futtatinni! Ma è diverso, "fottiti" scritto su una maglietta è un insulto a tutto il mondo, una roba da nichilisti, alla Bart Simpson. Al contrario, in futtatinni c'è tutto il fatalismo siciliano, è un invito a prendere la vita con leggerezza: un take it easy trinacrino, ecco.

Mamma di Renzo: Nichilismo? Fatalismo? Take it easy trinacrino?!? Ma che vale farvi studiare se il risultato è questo? Fottiti, futtatinni, non cambia niente. Tutte le parole che cominciano per fott- sono volgari. E basta!

Renzo: Ma', è una maglietta di Siculamente, è una cosa ironica, capisci? Ironia, questa sconosciuta!

Mamma di Renzo: Eccerto, una cosa ironica! E voi così siete: con la scusa dell'ironia vi credete in diritto di fare quello che vi pare tanto è tutto ironico! E comunque sai che ti dico? Io me ne frego dell'ironia! Mia figlia -finché è ancora mia figlia e vive sotto questo tetto, non va in giro con quella porcheria!

Renzo: Ma ha 24 anni...

Mamma di Renzo: Me ne fotto che ha ventiquattro anni! Hai capito? Me ne stra-cata-fotto! E non sono ironica, sono imbestialita!


*Zanna: ciarlatana, zingara, vagabonda.
**Vastasa: facchina, metaforico: zoticona, delinquente.
***Futtatìnni: frègatene, lascia perdere.

venerdì 10 ottobre 2008

Social shopping


«L'aumento della pasta Barilla e De Cecco è SPECULATIVO. Noi non aumenteremo il prodotto ma limiteremo l'assortimento al minimo. PUOI COLLABORARE NON COMPRANDO IL PRODOTTO.»

Volantino affisso da un negoziante di Milano e segnalato da minimarketing.

giovedì 9 ottobre 2008

Genìa di debitori


«L'odierna stretta creditizia non è risultato del fallimento delle banche. Al contrario, è il frutto del tutto prevedibile, anche se nel complesso inatteso, del loro straordinario successo: successo nel trasformare una enorme maggioranza di uomini e donne, vecchi e giovani, in una genìa di debitori. Perenni debitori, perché si è fatto sì che lo status di debitore si auto-perpetui e si continuino a offrire nuovi debiti come unico modo realistico per salvarsi da quelli già contratti. Entrare in questa condizione, ultimamente, è diventato facile quanto mai prima nella storia dell'uomo: uscirne non è mai stato così difficile. Tutti coloro che erano nelle condizioni di ricevere un prestito, e milioni di altri che non potevano e non dovevano essere allettati a chiederlo, sono già stati ammaliati e sedotti a indebitarsi. E proprio come la scomparsa di chi va a piedi nudi è un guaio per l'industria calzaturiera, così la scomparsa delle persone senza debiti è un disastro per l'industria dei prestiti

Tratto da un articolo di Zygmunt Bauman, da leggere con attenzione.

mercoledì 8 ottobre 2008

I menù al tempo della recessione #1


Recessione. Inflazione. Guide al supermercato meno caro. Farmer market, versione bidone e versione migliorata. Obesità da crisi economica.

NB: Obesità da crisi economica, ovvero: ingrassare a causa della povertà.

Penso che una cosa del genere possa accadere solo nell'occidente di oggi. Mio nonno si starà rivoltando nella tomba. Molti morti di fame si staranno rivoltando nella tomba. Ma tant'è.
Il rischio di mangiar male è reale. Occorre attrezzarsi, sgranare gli occhi sui cartellini, scegliere gli ingredienti con cura.

Comincia una nuova rubrica: I menù al tempo della recessione. Non sorprendetevi di trovare gli ingredienti prima del nome del piatto.

Ingredienti:

-360 gr sarde: 1,80 euro
-rucola 100 gr: 40 centesimi
-10 champignon: non quantificabile
-1 melanzana grossa: 60 centesimi
-5 noci: non quantificabile
-1/4 di melograno: 40 centesimi
-100 gr di "grana" piemontese: 60 centesimi (il "grana" piemontese è un grana prodotto appena fuori dall'area di tutela del grana padano. Ricordate i "pachino" non IGT di Vittoria?)

totale: 3,80 euro, per due persone.

Arrotondo a 5,00 euro, considerando l'olio, l'aceto, la pasta d'acciughe, i non quantificabili e la salsa al basilico.

Con questa roba ho preparato un:

sashimi di sarde à la sicule,
parmigiane di sarde,
insalatina di rucola, noci, champignon e melograno.

Ho desquamato le sarde, poi le ho eviscerate e le ho deliscate aprendole a libro con le dita. Le ho lavate con cura.

Ho preparato un intingolo con un cucchiaio di pasta d'acciughe, un cucchiaio di olio di oliva aromatizzato all'aglio e peperoncino, 2 cucchiai di aceto balsamico e un filo d'acqua fino ad avere la densità giusta e ho emulsionato con un frullatore a manovella. Frrrrrr! Così ho risparmiato pure sulla corrente.

Ho soffritto 6 fette di melanzana e le ho asciugate.

Le sarde crude sono state semplicemente spellate e condite con l'intigolo.

Ho assemblato le parmigiane nello stampo per muffin, alternando fette di melanzana, 2 filetti di sarda scottati, grana grattuggiato e 1 cucchiaio di sugo al basilico (un fondo di frigorifero), per un totale di tre strati. Ho cotto in forno per 20 minuti, più 5 minuti di grill alla fine.

L'insalata ricca sembra in contraddizione con l'idea di menù da crisi economica, in realtà melograno, champignon e noci erano rimasugli, quindi si tratta di sacrosanto riciclaggio.

Lucia: Sarde... crude poi.... Amore, sai che le sarde, proprio non ce la faccio... scusa eh?

Renzo
: Fa niente, mangio io.

Lucia
: Hai fatto qualcos'altro?

Renzo
: Ehm, ci sarebbero queste...

Lucia
: Uh! La parmigiana! Amore, ti adoro!

Renzo
: Guarda che dentro ci sono anche delle sar...

Lucia
: Buonissima! La prossima volta lava meglio gli utensili però, si sente l'aroma della sarda!

Renzo
: Eh? Ah, sissì.

Lucia
: Dicevi? Cos'hai messo dentro? Qual è il segreto dello chef? Ammoremio, che uomo da sposare!

lunedì 6 ottobre 2008

Quest'hamburger ha 12 anni


Una tizia, una tale Karen Hanrahan, che si definisce "wellness educator" e "nutrition consultant", riporta su un popolarissimo post che un hamburger di Mc Donalds è rimasto intatto dopo 12 anni. Ne deduce che "è cibo chimico" e che "non contiene nutrienti". E per aggravare ulteriormente la posizione del panino (già pesantemente compromessa) aggiunge perfidamente: è clonato.
Ci sono alcune cose che mi convincono poco, in quel post.

Esattamente cosa intende per cibo chimico?

a) cibo costituito da "sostanze chimiche" che mimano la consistenza e il sapore della carne? E io credevo che gli hamburger di Mc Donalds fossero fatti banalmente con della cattiva carne. A parte lo scherzo, questa è fantascienza. Non esiste un simile cibo chimico.

b) probabilmente la nutrition consultant intende che l'hamburger è intriso di conservanti. Teoricamente non è impossibile. Ma allora mi chiedo: perché un'azienda dovrebbe sprecare denaro ed esporsi al rischio di denunce, allo scopo di conservare a lungo un cibo destinato al consumo immediato? Non è più semplice utilizzare carne scadente?


Secondo la wellness educator, l'hamburger "
non contiene nutrienti".

L'hamburger della foto è una polpetta arrostita tra due fette di pane, niente insalata e niente salse. Ci si aspetta che contenga proteine, carboidrati e grassi, nient'altro. Non ci si dovrebbe attendere niente di meglio neanche da una polpetta di scottona tra due fette di pane pugliese dop. Se vuoi le vitamine dovresti mangiare una fiorentina al sangue, magari con dell'insalata: in un hamburger ben cotto come quello, alcune sono andate in fumo con la cottura, altre nei dodici anni successivi. E ci mancherebbe altro.

PS
Nel mio piccolo, ho visto una fetta di tacchino troppo cotta resistere tre mesi senza ammuffire.


(Via Blogeko)

lunedì 22 settembre 2008

« Bottana industriale! Bacia la mano al padrone! Bacia la mano al padrone! »



Raffaella Pavone Lanzetti: Oh amore…il primo, è vero sai: avresti dovuto essere tu il primo.

Gennarino Carunchio: Il primo? Si chiama “primo” uno che poi dopo ci sta il secondo eh!

Raffaella Pavone Lanzetti: Il primo e l’unico…voglio dire che mi dispiace non esser vergine, perché dovevi essere tu ad aprirmi, a mettermi il tuo marchio… amore, ti prego… sodomizzami… sodomizzami… ti prego amore… sodomizzami!

Gennarino Carunchio: Mmmhh… non lo so… non me va!

Raffaella Pavone Lanzetti: Sì ti prego amore, tu sei il mio primo vero uomo… sodomizzami!

Gennarino Carunchio: Senti un po’, brutta fitusa borghese carugnona: ma tu lo fai apposta per farmi sentire ignorante con ‘ste parole difficili! Ma questa cosa che porcheria è, che nun te capisco? ! Che caspita sarebbe?

Raffaella Pavone Lanzetti: Scusa amore…

Gennarino Carunchio: Ma scusa ‘na cippa de minchia, che maniera de parlare! Sissignore, io sono ignorante e me ne vanto!

Raffaella Pavone Lanzetti: Te lo giuro amore, te l’ho detto così perché è una cosa difficile da dire.

Gennarino Carunchio: Ma poi io ‘ste porcherie vostre non le conosco…che è ‘sta cosa: sotorizzami, sotorazzami… checchè è?!?!

lunedì 15 settembre 2008

Il testamento di David Foster Wallace




David Foster Wallace, l'autore di Infinite Jest, si è ucciso.


Sul sito di adnkronos

Sul blog di la7

Su Lipperatura

Su La Stampa


L’ironia e il cinismo erano quel che ci voleva contro l’ipocrisia americana degli anni Cinquanta e Sessanta. La cosa grandiosa dell’ironia è che seziona ogni cosa e poi la guarda dall’alto per mostrarne le tare, le ipocrisie, le scopiazzature […] Il sarcasmo, la parodia, l’assurdo e l’ironia sono modi efficaci di smascherare la realtà e mostrarne la sgradevolezza, ma il problema è: una volta che abbiamo fatto saltare le regole dell’arte, e dopo che l’ironia ha svelato e diagnosticato le brutture del reale, a quel punto che facciamo? L’ironia è utile per sfatare le illusioni, ma in America le illusioni le abbiamo già sfatate e ri-sfatate […]

L’ironia e il cinismo postmoderni sono ormai fini a se stessi, sono il parametro della sofisticatezza hip e dell’abilità letteraria. Pochi artisti osano parlare di altri modi di porsi per risolvere ciò che non va, perché temono di sembrare sentimentali e ingenui agli occhi degli ironisti stanchi di tutto. L’ironia è stata liberatoria, oggi è schiavizzante. In un saggio ho letto una bella frase, diceva che l’ironia è il canto dell’uccellino che ha imparato ad amare la propria gabbia. […]

Dai giorni di gloria del postmoderno abbiamo ereditato sarcasmo, cinismo, una posa annoiata maniaco-depressiva, sospetto nei confronti di ogni autorità, sospetto di ogni limite posto alle nostre azioni […] Devi capire che questa roba ha permeato la nostra cultura, è diventata il nostro linguaggio, ci siamo dentro a tal punto da non capire più che è solo una prospettiva, una tra le tante possibili. L’ironia postmoderna è diventata il nostro ambiente.

[…] Tutta l’attenzione e l’impegno e lo sforzo che come scrittore richiedi al lettore non possono essere a tuo vantaggio, devono essere a suo vantaggio […] Un’opera davvero grande nasce probabilmente da una volontà di svelarci, di aprirci a livello spirituale ed emotivo in un modo che rischia di farci provare davvero qualcosa nel farlo. Significa essere pronti a morire, in un certo senso, pur di riuscire a toccare il cuore del lettore.

— DFW, 1993

via Wu Ming 1, su Carmilla.

venerdì 12 settembre 2008

Le notti piccanti di Renzo e Lucia


Lucia: Aah...

Renzo:
Siiiì...

Lucia: Aaah...

Renzo:
Ssiiiì...

Lucia:
Aaaah!

Renzo:
Siiì... Sì!

Lucia:
Mmmh! Aaah!

Renzo:
Arh... arh...

Lucia:
AAAARGH!

Renzo:
ODDÌO COSA C'È?!

Lucia: Hai chiamato il costruttore per la pavimentazione?

Renzo:
Sant'iddìo, SÌ! L'ho chiamato questo pomeriggio!



Lucia:
Che fai, ti fermi?

Renzo:
Sai com'è, noi uomini non riusciamo a fare due cose contemporaneamente.

martedì 9 settembre 2008

Yin e yang


Renzo: Tu sei credente e io sono ateo, tu sei ansiosa e io sono imperturbabile, tu sei nata nell'entroterra e io sulla costa, tu sei di destra e io di sinistra, tu sei una libera professionista e io sono un dipendente statale, tu programmi io improvviso, tu sei stitica e io...


Lucia:
Tu lavi i piatti e io faccio i conti.

Renzo:
Uh? Che opposto è?

Lucia:
Non è un opposto. Tu lavi i piatti, nel frattempo io faccio i conti.

Renzo:
Ah. Appunto.

giovedì 4 settembre 2008

Io mi sbattezzo.


Renzo: Ho deciso. Mi sbattezzo.


Lucia:
Che è, un rito satanista?

Renzo:
No. Scrivo una lettera al mio parroco e gli chiedo che... 'spetta eh? ... ecco: «...che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata Chiesa cattolica apostolica romana, ai sensi dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003».

Lucia:
E poi che fai, mandi una raccomandata a tua nonna in cui la diffidi dal fare il tuo nome nelle sue preghiere pomeridiane «ai sensi dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003»?

Renzo:
Beh, la nonna... posso anche soprassedere.

Lucia:
Certo, perché ti fa comodo. Tu fai il fico, ti sbattezzi. Tanto c'è una poverina che rumina preghiere e ti prenota un posto in paradiso! E se il parroco lo dice alla nonna?

Renzo:
Magari potrei chiedere al parroco di non dir niente a mia mamma e mia nonna.

Lucia:
Magari in nome della carità cristiana.

Renzo:
...

Luca:
È dura scrollarsi di dosso tutto l'ambaradàn, eh?

lunedì 1 settembre 2008

Cronache da un bilocale trilocale?


Renzo: Abitare, Cose di casa, Idea Casa e Idea Casa più. Più che?


Lucia:
Più più.


Renzo:
Boh... AD. Anno Domini? Vai a capire. Casa naturale, Case & Country... Ma a te
la campagna non piace!

Lucia:
Campagna? Quale campagna?


Renzo:
Case e Country, questa rivista si chiama Case e Campagna.


Lucia:
A sì? Be', lo sai che ho fatto francese. Vabbe', depenna Case e Country.


Renzo:
E Antiquariato? Devo prendere pure Antiquariato?!


Lucia:
Sì!


Renzo:
Elle decor, Case da abitare, Marie Clair maison. All'edicolante prenderà un colpo. Ultimamente non mi vede neanche per il quotidiano. A un tratto mi presento con una simile lista della spesa, ci resta secco.


Lucia:
Quanto. Sei. Polemico.


Renzo:
Ville e Casali. VILLE E CASALI?!? Scusa, ma a che ç@§§0 ci serve VILLE E CASALI?!?


Lucia:
E dai, magari c'è qualche spunto!


Renzo:
Facciamo uno spuntino, eh?

mercoledì 27 agosto 2008

Nessun pirata voterebbe mai per il PD


Pirati. Corsari, bucanieri, filibustieri, fratelli della costa. L'isola della Tortuga, Hispaniola, Morgan, l'Olonese, Barbanera. Le golette, il rum, le mappe del tesoro, le casse sepolte in terreni paludosi, «Fifteen men on a dead man's chest...yo ho ho and a bottle of rum», eccetera, eccetera, eccetera.

Pronunciare queste parole mi va venire la pelle d'oca, a distanza di tutti questi anni.

Non so se mi spiego, provate a immaginare.

Immaginate un bimbo di otto anni che spulcia il catalogo della biblioteca comunale, che fruga sugli scaffali e in casse dimenticate alla ricerca di libri sui pirati. Immaginate lo sguardo del bibliotecario.
Immaginate un bimbo che a 9 anni compila liste di libri sui pirati da inviare a Babbo Natale.
Che a 10 anni piange le sue lacrime più commosse per aver buttato in mare la sua fida carabina, a causa di un giuramento fatto alla figlia del governatore di Maracaibo.

Cambiamo prospettiva. Immaginate di essere la madre del bimbo. Sentite degli strani rumori provenire dalla cameretta. Entrate e trovate il bimbo in lacrime, in piedi di fronte all'armadio. Che è successo, perché piangi? lo scuotete per un braccio. E lui risponde Ho
dovuto gettare in mare la mia fida carabina, l'ho giurato a Jolanda! Quale mare? gli dite voi, Chi è questa Jolanda? E lui risponde La figlia del governatore di Maracaibo. E il mare è là, davanti ai vostri occhi, solo che il bimbo sta indicando l'armadio.

Facciamo un salto in avanti di 24 anni. Il bimbo è cresciuto, si imbatte in una recensione di Valerio Evangelisti e scopre l'esistenza di un libro imperdibile: il
diario di un medico imbarcato sulle navi di pirati. Un libro scritto nel '600. Pirati veri.
Il libro è Bucanieri nei caraibi, di Alexandre Exquemelin.

Il bimbo, cioè l'adulto che è stato quel bimbo e che rischia seriamente di regredire ai 10 anni, compra il libro. (Se solo ci fosse stato internet a quei tempi. Se solo avesse potuto digitare "Pirateria" su Google, se fosse esistita Wikipedia... Se solo tutto ciò, adesso probabilmente se ne sbatterebbe dei pirati, ma questo è un altro discorso).

Sul libro cosa trova? Questo brano:

«È tradizione presso di loro di cercarsi un compagno con cui condividere tutto quello che si possiede per avere un mutuo e reciproco vantaggio. Questo patto viene stipulato con una serie di articoli messi per iscritto e firmati da entrambi, in base a quello che i due hanno concordato tra loro. In alcuni casi il compagno che sopravvive viene dichiarato erede universale di ciò che l'altro lascia quando muore»

Leggo questo brano e penso subito alla squallida polemica politica attorno alla questione dei DICO, a Giuliano Ferrara, al cilicio della Binetti e alla bizzarra composizione del Partito Democratico.

E al fatto che giammài, neanche sotto tortura l'Olonese, il Capitano Kidd, Barbanera, mai nessun pirata avrebbe votato per il PD. Per nessun motivo al mondo.
E io l'ho fatto.

Merito la macchia nera, il marchio dell'infamia.
Merito di essere dato in pasto ai pescecani.

lunedì 25 agosto 2008

L'amena estate di Renzo e Lucia


Mani di fata: Tra un piatto e l'altro ci metti una badduzza di carta.


Renzo
: Ok.


Mani di fata
: Quanti servizi di piatti abbiamo?


Lucia
: Il servizio di prima tavola di nonna, il servizio di prima tavola di mamma, il servizio di seconda tavola, il servizio da tutti i giorni, tutti da 24. Piani, fondi e piattini.


Mani di fata
: 4 x 24 x 3. Quanto fa?


Renzo
: quanto fa... ehm, 4x3 dodici e riporto uno...


Lucia:
prendo la calcolatrice


Mani di fata
: Fa 288. 288 badduzzi devi fare. Attacca.


Renzo
: !!


Mani di fata
: Terza elementare serale ripetente.






Lucia: Basta! Devo fare una selezione selvaggia! Dobbiamo assolutamente buttare un sacco di cose, non abbiamo spazio!

Renzo:
Evvài, così ti voglio! facciamo piazza pulita!






Renzo: posso aiutare?

Hulk:
Tu càricati i cuscini che io piglio il divano. Non ti fare male, eh?






Lucia: Allora: qua a destra ci sono le cose da buttare, a sinistra quelle da tenere.

Renzo:
Ok, nel sacchettino a destra di sono le cose da buttare. A sinistra... a sinistra vedo solo scatoloni, dove sono le cose da tenere? Amoree! Amoooreee! Dove sono le cose da tenere?






NUMERI

57: scatoloni riempiti, di cui:
7 scatoloni di biancheria di lino ricamata
6 scatoloni di argenteria
6 scatoloni di bicchieri
6 scatoloni di vestiti mamma di Lucia
4 di oggetti vari
4 di tende da lavare
4 di piatti
4 per lampadario sala
3 di pentole
3 di scarpe vecchie
3 di borse vecchie
3 di vestiti Lucia anni '80
2 di bomboniere
2 di posate

27: totale nastri da imballaggio consumati


22: sacconi d'immondizia buttati


3: mezzi di trasporto utilizzati, di cui:
1 TIR Scania 114 L
1 autocarro IVECO daily ribaltabile
1 automobile Skoda Fabia di proprietà del padre di Renzo

187: risalite del montacarichi

82: copie del Giornale di Sicilia utilizzate per avvolgere gli oggetti

17: numero di bicchieri rotti, di cui:
11 da Lucia
6 da Renzo
0 da Mani di fata
0 da King Kong
0 dall'Incredibile Hulk





Lucia: Se ne sono andati?

Renzo:
Sì.


Lucia:
uff. 'ndiamo pure noi. Sono sfatta.


Renzo:
Dài che riusciamo a fare un bagno a mare! Dov'è il contatore, che stacco la luce?


Lucia:
Nello sgabuzz... cristosanto lo sgabuzzino!


Renzo:
Eh? Quale sgabuzzino? C'è anche uno sgabuzzino? Amore, ti senti bene?