martedì 3 giugno 2008

Crostatine del cocco di mamma - ovvero: suoceri in visita #1


Mamma di Renzo: Ma che meraviglia! Ma quanto è bravo questo figlio mio! Ma quanto si' abbirsatu! Certo che sei stata proprio fortunata, eh Luciuzza?


Lucia: Sissì, m'è andata proprio di culo.

Mamma di Renzo: Ma lui è stato sempre così, quando cucinavo mi osservava e chiedeva, chiedeva. Tu devi sapere che quando era piccolo...

Lucia: Vuoi vedere che racconta la storia delle frittelle?

Renzo: Mi sa di sì...


M.diR.: ...avrà avuto 10 anni, anzi forse 7...

Lucia: Magari 5?

M.diR.: ...mi chiedeva sempre le sfinci: mamma, fammi le frittelle, fammi le frittelle! Però io non le sapevo fare. Sbagliavo la lievitazione, non lo so.


Lucia: Tal chi: la storia delle frittelle. Che ti avevo detto?

Renzo: Guarda che ti sente!

Lucia: Ma sarà la trentesima volta che me la propina!

Renzo: Ssst! Abbi pazienza... dicevi mamma?


M.diR.: Allora lui disse: Basta! Questa tradizione non si può perdere così! Poi prese e se ne andò dalla nonna Maria, bonarmuzza...

Lucia: e le chiese la ricetta!

M.diR.: Sì, pensa! Come fai a saperlo?

Lucia: Ho tirato a indovinare.

M.diR.: E così mio figlio - a 5 anni! - imparò a fare le frittelle e poi lo insegnò a me! Specciu miu!

Lucia: Ma che meraviglia.


M.diR.: E tu, Luciuzza? Sai cucinare?

Lucia: Aaah.. ssì, dunque vediamo...

Renzo: Eh-ehm, PAPÀ! TI PIACCIONO I CANESTRELLI?

Papà di Renzo: munch-munch... Eh? Fi, buoniff - buonissimi! Come li hai fatti?

Renzo: Facile! Uno strato sottile di pasta frolla nella teglia per muffin, poi un cucchiaio di crema pasticcera e infine le fragole: zucchero, limone e un foglio di colla di pesce.

Lucia: Specciu miu!


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbirsatu: mi ha sempre stranito il fatto che a Catania significhi "aggiustato", a Ragusa invece "sfasciato"...
Dal contesto sceglierei (spero!) la prima opzione, ma specciu mi farebbe optare per la Sicilia tunisina e dunque per il secondo significato. :-D

Andrea Ferrigno ha detto...

@ tommy
Renzo è originario della sicilia tunisina, come testimoniato da specciu, ma abbissatu e abbirsatu sono due parole diverse (forse ai catanesi la differenza sfugge visto che tendono a mangiarsi le "r"). Abbirsatu sta per "ordinato", "solerte", abbissatu sta per "rotto". ;)

Anonimo ha detto...

Capisco! Ciò non toglie che per un paio d'anni, ogniqualvolta usassi quella parola con la mia dolce metà (di cosacavaddu), gli equivoci non finivano mai... (E comunque non capisco com'è che tua mà usa anche "abbirsatu": a Ragusa city pare non lo conoscano...)

P.S.: dato che anch'io, anzi noi, finiremo in qualche monolocale al nord, credi che lì a Pavia possa esserci posto per due professori di filosofia siciliani? :-)

Andrea Ferrigno ha detto...

Cosacavaddu? Dov'è? Ok, sta per Ragusa, vero? ;)
Abbirsatu: è una parola che a Vittoria e a Scoglitti conoscono bene, a Ragusa city non so.

Pare che a PV sia relativamente semplice accedere al corso abilitante (silsis, sissis o come diavolo si chiama). So che in molti vengono da queste parti per le supplenze. Su come giri per i filosofi non so.

Anonimo ha detto...

Cosacavaddu city (o forse solo la familia sua/ormai-mia) conosce solo l'(in)a[b]bissamento negativo. :-D

Grazie per le info su Pavia, ci farò un pensierino per le supplenze -- se me lo permetteranno... :-(