lunedì 11 maggio 2009

Polpette di patate #1 - Amarcord


Hai presente? Sei alla conbipel e stai provando un paio di pantaloni beige con la piega. Stai sudando nel camerino, sei in calzini sulla moquette, in bilico su un piede (oppure stai leggendo un post di Esmè) quando ti vengono in mente. Non ci pensavi da anni. Interi anni senza pensare mai alle polpette di patate di nonna Maria.

Nonna Maria: polpette di patate,
timballo di riso e raja stemperata, ovvero Le tre età dell'uomo.


Nonna Maria friggeva le polpette e le inpilava in montagnette. Lei impilava e io di tanto in tanto ne rubavo una, quelle rubate sono più croccanti e bruciano la lingua. A queste montagne attingevo con disinvoltura, mentre i grandi erano titubanti, circospetti. La zia Aurore rifiutava arricciando il naso e toccandosi il ventre incavato; mamma rifiutava con decisione e poi ne prendeva una (e basta) e poi un'altra (l'ultima!); papà cercava di guardare altrove parlando con lo zio di acidità, poi ne ingollava velocemente un paio. Ne mangiavano in tutto quattro o cinque. Ma allora per chi erano quei due piatti pieni di polpette? Io ne mangiavo in quantità. La nonna mi incoraggiava, rifiutavano tutti e toccava a me farle fuori. E io mi ci mettevo d'impegno.

Mi tocca chiamare mamma.

2 commenti:

Fra ha detto...

il solo pensiero di quelle montagnette mi fa venire l'acquolina in bocca...però mi sa che le mangerei facendo come la tua mamma ;D
Un abbraccio
fra

Andrea Ferrigno ha detto...

A me, il solo ricordo mi fa tornare l'acidità, burp :(