giovedì 9 ottobre 2008

Genìa di debitori


«L'odierna stretta creditizia non è risultato del fallimento delle banche. Al contrario, è il frutto del tutto prevedibile, anche se nel complesso inatteso, del loro straordinario successo: successo nel trasformare una enorme maggioranza di uomini e donne, vecchi e giovani, in una genìa di debitori. Perenni debitori, perché si è fatto sì che lo status di debitore si auto-perpetui e si continuino a offrire nuovi debiti come unico modo realistico per salvarsi da quelli già contratti. Entrare in questa condizione, ultimamente, è diventato facile quanto mai prima nella storia dell'uomo: uscirne non è mai stato così difficile. Tutti coloro che erano nelle condizioni di ricevere un prestito, e milioni di altri che non potevano e non dovevano essere allettati a chiederlo, sono già stati ammaliati e sedotti a indebitarsi. E proprio come la scomparsa di chi va a piedi nudi è un guaio per l'industria calzaturiera, così la scomparsa delle persone senza debiti è un disastro per l'industria dei prestiti

Tratto da un articolo di Zygmunt Bauman, da leggere con attenzione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Subito dopo il passo da te citato si legge:
“Quanto predetto da Rosa Luxemburg si è nuovamente avverato: comportandosi come un serpente che si mangia la coda il capitalismo è nuovamente arrivato pericolosamente vicino al suicidio involontario, riuscendo ad esaurire la scorta di nuove terre vergini da sfruttare”
Ma sarà vero? Quindi aveva ragione Marx, bastava aspettare e il capitalismo sarebbe imploso a causa delle sue contraddizioni interne? E io che consideravo il capitalismo, anche se spregevole, il modello di società più stabile e funzionale che l’uomo avesse mai creato. E adesso cosa ci aspetta? La rivincita dell’Oriente, Cina in testa? Bah, per noi si tratta solo di cambiare padrone...

Andrea Ferrigno ha detto...

Non ci credo tanto: le democrazie sono plastiche, duttili. E poi anche il peggior parassita ha a cuore la salute dell'ospite ;)