mercoledì 16 gennaio 2008

Una crostata di mele, in attesa di tempi migliori.


Lucia: Ehi! Ma ti sei pappato tutta la crostata di mele??

Renzo: munch munch... afpetta... munch cofa... GLOMM! Dicevi?
Lucia: Dicevo che hai fatto fuori tutta la crostata di mele! Cos'è, carenza d'affetto?
Renzo: Be', sai, prima la storia della spazzatura: quel Pecoraro Scanio, Rosa Russo Jervolino che dice «E che sarà mai, un po' di immondizia, ne usciremo!», e gli articoli su Libero...
Lucia: Embè?
Renzo: ...poi questa storia del Papa: i 67 radical-deficienti, Mussi che dice che l'università ha commesso un grave... uno sbaglio gravemente... sbagliato? Boh? Che poi a Benedetto l'ha invitato il Rettore, cioè l'Università... e 67 professori non sono l'Università!
Lucia: Eeeh?! Ma stai bene?
Renzo: Mica tanto...
Lucia: Insomma, ti sei consolato con la crostata di mele.
Renzo: Sì.
Lucia: Be', non c'è che dire: siamo sposati da appena 5 mesi e la tua unica fonte di consolazione è una crostata di mele.

Vabbè. E visto che devo consolarmi anch'io, preparo ancora una

Crostata di mele consolatoria (in attesa di tempi migliori) - ingredienti

Per la pasta frolla:
- farina 00: 250 gr
- burro (bavarese, per carità!) 140 gr
- zucchero: 100 gr
- un tuorlo

Per il ripieno:
- 5 mele
- zucchero di canna
- cannella
- chiodi di garofano in quantità omeopatiche

Prepara la pasta frolla. Be', la pasta frolla è facile: mescola tutto in frettissima e possibilmente con le mani fredde. Qua a Pavia non c'è problema, basta uscire senza guanti. Occhio a non tornare a casa senza mani. Pronto il panetto? Avvolgilo in carta velina e subito in frigo, almeno per un'ora: verrà più facile stenderla e il burro non prenderà a puzzare.
Adesso sbuccia e affetta le mele e prepara gli altri ingredienti.
Rivesti la teglietta con la carta forno.
Stendi la pasta frolla staccando dei pezzi dal panetto e schiacciandoli direttamente sulla teglia. Il fondo fallo sottile, e fai anche un bel bordo alto: cuocendo diventa croccante.
Quindi disponi le fettine di mela, fitte fitte. Spolvera con lo zucchero di canna, la cannella e qualche atomo di chiodi di garofano e inforna a 200°C per almeno 20 minuti. Il bordo deve essere dorato, croccante, profumato!
Ecco, ti tocca avere ancora un po' di pazienza: hai la crostata fumante davanti ma non devi mangiarla. Deve raffreddare: almeno 15' davanti alla finestra aperta. A Pavia. A Catania meglio il frigo.

Ah, dopo aver mangiato la crostata, ci sono due raccomandazioni da tenere presente:

1) Non lavarti subito i denti. Il tuo dentifricio alla menta piperita non si abbina con il sapore caldo della crostata di mele e il profumo di cannella.

2) Niente tv
, niente giornali, niente blog, niente di niente. Guarda fuori dalla finestra e mastica l'ultimo morso. Basta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti rimando a questo mio vecchio post ripreso qualche mese fa:
http://ilcuoreeunafrattaglia2.wordpress.com/2007/09/07/il-colore-del-burro/
Mi raccomando non trascurare il link!

Anonimo ha detto...

Sempre io. Ovviamente la fonte è la stessa, attraverso un'articolo su un numero di due anni fa della rivista Cheese.

Andrea Ferrigno ha detto...

Ciao Mara, grazie per il contributo!
Ehi, in che senso donna del sud?

Anonimo ha detto...

Sono romana. E poi mi ci sento, del Sud. La mia cucina è decisamente meridionale.

Anonimo ha detto...

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LA SORELLINA