mercoledì 2 gennaio 2008

Il nostro secolo (II)

«Nel nostro secolo [...] gli uomini si sono divisi tutti in tante singole unità, ognuno si ficca nel proprio buco da solo, si allontana dagli altri, si nasconde e nasconde quello che ha, e così va a finire che respinge lontano da sé gli altri uomini e viene a sua volta respinto, sempre per colpa sua. Accumula ricchezze in solitudine e pensa: «Come sono forte ora, come sono al sicuro!» E non sa, questo sciocco, che quanto più accumula, tanto più affonda in un'impotenza che è autodistruttiva. Perché si è abituato a sperare solo in se stesso, e si è staccato del tutto isolandosi, ha abituato la sua anima a non credere nella solidarietà umana, negli uomini e nell'umanità, e trema soltanto all'idea di perdere il suo denaro e i diritti acquisiti con esso


Fedor Dostoevskij - I fratelli Karamazov
BUR pag 406-407.



P.S. (1)
Ecco qua. Quando ho letto quel brano mi è apparsa questa immagine, che anni fa è stata utilizzata in una delle campagne pubblicitarie di un "noto franchising immobiliare". Casa come isola di felicità. Delle controindicazione parla Dostoevskij appena sopra.

P.S. (2)
Il primo post dell'anno parla di casa, in qualche modo. Sarà un caso? Quel che è certo è che se il 2007 è stato l'anno della grande cerimonia, allora il 2008 sarà senz'altro l'anno della casa.

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