Lucia: Ehi! Ma ti sei pappato tutta la crostata di mele??
Renzo: munch munch... afpetta... munch cofa... GLOMM! Dicevi?
Lucia: Dicevo che hai fatto fuori tutta la crostata di mele! Cos'è, carenza d'affetto?
Renzo: Be', sai, prima la storia della spazzatura: quel Pecoraro Scanio, Rosa Russo Jervolino che dice «E che sarà mai, un po' di immondizia, ne usciremo!», e gli articoli su Libero...
Lucia: Embè?
Renzo: ...poi questa storia del Papa: i 67 radical-deficienti, Mussi che dice che l'università ha commesso un grave... uno sbaglio gravemente... sbagliato? Boh? Che poi a Benedetto l'ha invitato il Rettore, cioè l'Università... e 67 professori non sono l'Università!
Lucia: Eeeh?! Ma stai bene?
Renzo: Mica tanto...
Lucia: Insomma, ti sei consolato con la crostata di mele.
Renzo: Sì.
Lucia: Be', non c'è che dire: siamo sposati da appena 5 mesi e la tua unica fonte di consolazione è una crostata di mele.
Vabbè. E visto che devo consolarmi anch'io, preparo ancora una
Per la pasta frolla:
- farina 00: 250 gr
- burro (bavarese, per carità!) 140 gr
- zucchero: 100 gr
- un tuorlo
Per il ripieno:
- 5 mele
- zucchero di canna
- cannella
- chiodi di garofano in quantità omeopatiche
Prepara la pasta frolla. Be', la pasta frolla è facile: mescola tutto in frettissima e possibilmente con le mani fredde. Qua a Pavia non c'è problema, basta uscire senza guanti. Occhio a non tornare a casa senza mani. Pronto il panetto? Avvolgilo in carta velina e subito in frigo, almeno per un'ora: verrà più facile stenderla e il burro non prenderà a puzzare.
Adesso sbuccia e affetta le mele e prepara gli altri ingredienti.
Rivesti la teglietta con la carta forno.
Stendi la pasta frolla staccando dei pezzi dal panetto e schiacciandoli direttamente sulla teglia. Il fondo fallo sottile, e fai anche un bel bordo alto: cuocendo diventa croccante.
Quindi disponi le fettine di mela, fitte fitte. Spolvera con lo zucchero di canna, la cannella e qualche atomo di chiodi di garofano e inforna a 200°C per almeno 20 minuti. Il bordo deve essere dorato, croccante, profumato!
Ecco, ti tocca avere ancora un po' di pazienza: hai la crostata fumante davanti ma non devi mangiarla. Deve raffreddare: almeno 15' davanti alla finestra aperta. A Pavia. A Catania meglio il frigo.
Ah, dopo aver mangiato la crostata, ci sono due raccomandazioni da tenere presente:
1) Non lavarti subito i denti. Il tuo dentifricio alla menta piperita non si abbina con il sapore caldo della crostata di mele e il profumo di cannella.
2) Niente tv, niente giornali, niente blog, niente di niente. Guarda fuori dalla finestra e mastica l'ultimo morso. Basta.
Lucia: Dicevo che hai fatto fuori tutta la crostata di mele! Cos'è, carenza d'affetto?
Renzo: Be', sai, prima la storia della spazzatura: quel Pecoraro Scanio, Rosa Russo Jervolino che dice «E che sarà mai, un po' di immondizia, ne usciremo!», e gli articoli su Libero...
Lucia: Embè?
Renzo: ...poi questa storia del Papa: i 67 radical-deficienti, Mussi che dice che l'università ha commesso un grave... uno sbaglio gravemente... sbagliato? Boh? Che poi a Benedetto l'ha invitato il Rettore, cioè l'Università... e 67 professori non sono l'Università!
Lucia: Eeeh?! Ma stai bene?
Renzo: Mica tanto...
Lucia: Insomma, ti sei consolato con la crostata di mele.
Renzo: Sì.
Lucia: Be', non c'è che dire: siamo sposati da appena 5 mesi e la tua unica fonte di consolazione è una crostata di mele.
Vabbè. E visto che devo consolarmi anch'io, preparo ancora una
Crostata di mele consolatoria (in attesa di tempi migliori) - ingredienti
Per la pasta frolla:
- farina 00: 250 gr
- burro (bavarese, per carità!) 140 gr
- zucchero: 100 gr
- un tuorlo
Per il ripieno:
- 5 mele
- zucchero di canna
- cannella
- chiodi di garofano in quantità omeopatiche
Prepara la pasta frolla. Be', la pasta frolla è facile: mescola tutto in frettissima e possibilmente con le mani fredde. Qua a Pavia non c'è problema, basta uscire senza guanti. Occhio a non tornare a casa senza mani. Pronto il panetto? Avvolgilo in carta velina e subito in frigo, almeno per un'ora: verrà più facile stenderla e il burro non prenderà a puzzare.
Adesso sbuccia e affetta le mele e prepara gli altri ingredienti.
Rivesti la teglietta con la carta forno.
Stendi la pasta frolla staccando dei pezzi dal panetto e schiacciandoli direttamente sulla teglia. Il fondo fallo sottile, e fai anche un bel bordo alto: cuocendo diventa croccante.
Quindi disponi le fettine di mela, fitte fitte. Spolvera con lo zucchero di canna, la cannella e qualche atomo di chiodi di garofano e inforna a 200°C per almeno 20 minuti. Il bordo deve essere dorato, croccante, profumato!
Ecco, ti tocca avere ancora un po' di pazienza: hai la crostata fumante davanti ma non devi mangiarla. Deve raffreddare: almeno 15' davanti alla finestra aperta. A Pavia. A Catania meglio il frigo.
Ah, dopo aver mangiato la crostata, ci sono due raccomandazioni da tenere presente:
1) Non lavarti subito i denti. Il tuo dentifricio alla menta piperita non si abbina con il sapore caldo della crostata di mele e il profumo di cannella.
2) Niente tv, niente giornali, niente blog, niente di niente. Guarda fuori dalla finestra e mastica l'ultimo morso. Basta.
5 commenti:
Ti rimando a questo mio vecchio post ripreso qualche mese fa:
http://ilcuoreeunafrattaglia2.wordpress.com/2007/09/07/il-colore-del-burro/
Mi raccomando non trascurare il link!
Sempre io. Ovviamente la fonte è la stessa, attraverso un'articolo su un numero di due anni fa della rivista Cheese.
Ciao Mara, grazie per il contributo!
Ehi, in che senso donna del sud?
Sono romana. E poi mi ci sento, del Sud. La mia cucina è decisamente meridionale.
TI PREGO,SCRIVI UN LIBRO. NE COMPRO DA SOLA 20.000 COPIE
MI VOGLIO ROVINARE.
LA SORELLINA
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