giovedì 15 novembre 2007

Compromesso storico tra il diavolo e l'acqua santa

Ecco un giochetto interessante. Seguono due brani, bisogna indovinare chi ha scritto (o detto) cosa.


Ecco il primo:

"[...] mostrano concretamente come i Pitagorici e gli Stoici avessero ragione: e cioè, come
il Logos permei l'universo e si rifletta nell'uomo, nel senso che «tutto è razionale» e la razionalità umana è in grado di comprendere, almeno parzialmente la razionalità cosmica".


Ed ecco il secondo:

"[...] c'è da un lato una razionalità della stessa materia. Si può leggerla.
Essa ha una matematica in sé, è essa stessa ragionevole, anche se nel lungo cammino dell'evoluzione c'è l'irrazionale, il caotico e il distruttivo; ma la materia come tale è leggibile."

Rivelare chi ha detto cosa è superfluo, dato che i due brani esprimono lo stesso concetto. Però dirò che uno dei due è Benedetto XVI e l'altro è *attenzione* Piergiorgio Odifreddi, quello di "Perché non possiamo essere cristiani".

Vabbe'. Per addolcirmi la bocca mi rileggo questo brano di Malvino (chissà che non capiti sotto gli occhi di Odifreddi):

"la razionalità che si legge nella materia viene da una lettura razionale d’essa, cioè, dall’uomo. Il quale organizza tutto ciò che tocca coi suoi sensi entro categorie logiche che sono le diverse declinazioni della razionalità."

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post. Data la plasticita' neuronale, non mi meraviglia che tutto sia "razionale"; il trucco sta nel mettere in risonanza i neuroni con il fenomeno osservato.

Comunque concordo sul fatto che "i due", fanatici entrambi, non parlino lingue molto diverse fra loro.

Il giochetto ora e' capire se "i due" siano Massimo e Luigi o Joseph e Piergiorgio....

Andrea Ferrigno ha detto...

Che combinazione, giusto oggi (a proposito della corrispondenza tra evento neuronale ed evento reale) giusto oggi leggevo un post dell'estinto su Hilary Putnam, uno dei teorici della teoria detta "type identity", spiegata benissimo in questa immagine.

Invece mi spieghi perché dici "data la plasticità neuronale"? Di che si tratta?

Anonimo ha detto...

Beh, ti rispondo anch'io cono wiki:
http://en.wikipedia.org/wiki/Neuroplasticity

comunque e' la capacita' del cervello di modificarsi in seguito all'esperienza. E quindi, non mi meraviglia che "tutto" possa essere "razionale".

Andrea Ferrigno ha detto...

Ok: mi sfugge il nesso tra le modifiche al cervello indotte dall'esperienza, l'applicazione di uno schema razionale a tali modifiche e infine la proiezione di tale schema razionale alla realtà che ha generato le modifiche.

Anonimo ha detto...

Ciao.
1) le modifiche al cervello indotte dall'esperienza

2) l'applicazione di uno schema razionale a tali modifiche

3)la proiezione di tale schema razionale alla realtà che ha generato le modifiche

Ti manca il nesso 1-2 o 2-3?

Andrea Ferrigno ha detto...

1-2: esiste una corrispondenza tra l'evento di cui si fa esperienza e le modifiche neuronali (dovute alla plasticità). Quello che mi sfugge è come queste modifiche vengano ordinate in uno schema razionale. Da quello che scrivi sembrerebbe che questo "ordine" sia una proprietà intrinseca della plasticità, ho capito bene?

Anonimo ha detto...

Credo che il nostro cervello sia adattato-selezionato, a trovare "patterns", regolarita', corrispondenze, relazioni di causa ed effetto (anche quando non esistono). Il trovare corrispondenze noi lo chiamiamo "razionalizzare'" ma altro non e' che costruire un riverbero neuronale che riproduce schematicamente l'originale (il vissuto).

Andrea Ferrigno ha detto...

Sarà becero materialismo, ma la penso anch'io così.