martedì 10 marzo 2009

Non lasciate che gli storpi vengano a me.

Sì, lo so: occorre contestualizzare, inserire questi brani biblici nell'adeguato contesto storico-antropologico. Sì, d'accordo: si tratta più che altro di norme a carattere igienico-sanitario, rozze precauzioni adottate da società primitive.

E ammettiamolo: questi brani dell'AT non mi scandalizzano per nulla.

Però è più forte di me: provo un divertimento sadico nel farli leggere a chi so io*, obbligando la suddetta persona** a correre dal prete, bibbia aperta in mano e indice puntato, per chiedere spiegazioni.

«Non offrite al Signore animali ciechi, storpi, mutilati, ulcerati, scabbiosi o purulenti, e nulla di essi deporrete sull'altare per il Signore come dono. [...] Non offrite al Signore animali i cui testicoli siano rientrati, schiacciati, strappati o tagliati.»
Levitico 22, 22

«Nessun uomo della discendenza di Aronne che abbia un difetto si avvicini per offrire il nutrimento del Signore: ha un difetto, non si avvicini per offrire il cibo del suo Dio. Potrà mangiare il nutrimento del suo Dio, sia delle cose sacrosante che delle cose sante, ma non si rechi al velo e non si avvicini all'altare, perché ha un difetto e non profani i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico.»
Levitico 21, 21



* Non si tratta di Lucia

** La suddetta persona è la madre di Renzo

2 commenti:

Fra ha detto...

sadico...ora li stampo e li porto alla mia nonna ;P

Andrea Ferrigno ha detto...

...tua nonna? non sarà troppo per tua nonna?? :D