sabato 28 luglio 2007

Ecce trans 2: il papa in mutande

Alcuni amici (come TedC, Antonio Pagliaro, Sauro e Maia) hanno pubblicato la lettera di Salvatore Borsellino e manifestato legittima indignazione per l'indifferenza dei media istituzionali.


Un po' mi vergogno, ma devo confessare che non riesco ad indignarmi più di tanto. Del resto questa lettera è ormai ovunque, se quelli di Repubblica o del Corriere non la pubblicano, be', peggio per loro: si dimostrano ogni giorno più lenti, goffi, affaticati dall'impossibile rincorsa.



Invece continuo a inveire (un po' come i vecchietti all'opera dei pupi*) quando in tv appare Pierangelo Buttafuoco. Nella puntata di ottoemezzo di ieri (puntata del 27 luglio, intitolata "Vietato vietare") ha posto due
interessanti domande.

Ecco la prima.


Si può considerare opera d'arte un dipinto che ritrae Ratzinger in mutande?



Questa scultura è oggettivamente brutta, c'è poco da dire. Anzi, è ributtante.
Forse Buttafuoco intende l'arte come bellezza e armonia. Ma questa concezione di arte, oltre ad escludere Paolo Schmidlin, esclude anche gente come Picasso e Carvaggio. Che c'è di bello e armonioso nel San Geronimo di Michelangelo Merisi? Caravaggio si divertiva a fare le ughie cerchiate di nero ai suoi personaggi, altro che bello e armonioso. Buttafuoco si rassegni, non viviamo in un epoca classicista.


E poi, mi chiedo perché considerare quest'opera una attacco alla cristianità in toto. C'è un uomo nudo, privo di simboli di appartenenza. Questo è un attacco all'uomo, non al Papa.

Ma ecco la seconda domanda:

Perché è opportuno difendere i diritti di un artista blasfemo e non i diritti del cattolico offeso dall'artista blasfemo?


Perché viviamo in una società liberale che tutela sia i diritti del blasfemo che quelli dell'offeso. La mostra si tiene in un luogo chiuso e chi ne ha voglia paga il biglietto.


Ma in fondo lo so che Buttafuoco è un provocatore, io so che lui sa quanto sia arduo dare una definizione di opera d'arte. A chi invece non ci ha mai pensato, consiglio un librettino, La questione dell'arte di Nigel Warburton.



*che urlavano "curnutu, giuda!" all'apparire di Gano di Magonza.

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