Pirati. Corsari, bucanieri, filibustieri, fratelli della costa. L'isola della Tortuga, Hispaniola, Morgan, l'Olonese, Barbanera. Le golette, il rum, le mappe del tesoro, le casse sepolte in terreni paludosi, «Fifteen men on a dead man's chest...yo ho ho and a bottle of rum», eccetera, eccetera, eccetera.
Pronunciare queste parole mi va venire la pelle d'oca, a distanza di tutti questi anni.
Non so se mi spiego, provate a immaginare.
Immaginate un bimbo di otto anni che spulcia il catalogo della biblioteca comunale, che fruga sugli scaffali e in casse dimenticate alla ricerca di libri sui pirati. Immaginate lo sguardo del bibliotecario.
Immaginate un bimbo che a 9 anni compila liste di libri sui pirati da inviare a Babbo Natale.
Che a 10 anni piange le sue lacrime più commosse per aver buttato in mare la sua fida carabina, a causa di un giuramento fatto alla figlia del governatore di Maracaibo.
Cambiamo prospettiva. Immaginate di essere la madre del bimbo. Sentite degli strani rumori provenire dalla cameretta. Entrate e trovate il bimbo in lacrime, in piedi di fronte all'armadio. Che è successo, perché piangi? lo scuotete per un braccio. E lui risponde Ho dovuto gettare in mare la mia fida carabina, l'ho giurato a Jolanda! Quale mare? gli dite voi, Chi è questa Jolanda? E lui risponde La figlia del governatore di Maracaibo. E il mare è là, davanti ai vostri occhi, solo che il bimbo sta indicando l'armadio.
Facciamo un salto in avanti di 24 anni. Il bimbo è cresciuto, si imbatte in una recensione di Valerio Evangelisti e scopre l'esistenza di un libro imperdibile: il diario di un medico imbarcato sulle navi di pirati. Un libro scritto nel '600. Pirati veri.
Il libro è Bucanieri nei caraibi, di Alexandre Exquemelin.
Il bimbo, cioè l'adulto che è stato quel bimbo e che rischia seriamente di regredire ai 10 anni, compra il libro. (Se solo ci fosse stato internet a quei tempi. Se solo avesse potuto digitare "Pirateria" su Google, se fosse esistita Wikipedia... Se solo tutto ciò, adesso probabilmente se ne sbatterebbe dei pirati, ma questo è un altro discorso).
Sul libro cosa trova? Questo brano:
«È tradizione presso di loro di cercarsi un compagno con cui condividere tutto quello che si possiede per avere un mutuo e reciproco vantaggio. Questo patto viene stipulato con una serie di articoli messi per iscritto e firmati da entrambi, in base a quello che i due hanno concordato tra loro. In alcuni casi il compagno che sopravvive viene dichiarato erede universale di ciò che l'altro lascia quando muore»
Leggo questo brano e penso subito alla squallida polemica politica attorno alla questione dei DICO, a Giuliano Ferrara, al cilicio della Binetti e alla bizzarra composizione del Partito Democratico.
E al fatto che giammài, neanche sotto tortura l'Olonese, il Capitano Kidd, Barbanera, mai nessun pirata avrebbe votato per il PD. Per nessun motivo al mondo.
E io l'ho fatto.
Merito la macchia nera, il marchio dell'infamia.
Merito di essere dato in pasto ai pescecani.
Non so se mi spiego, provate a immaginare.
Immaginate un bimbo di otto anni che spulcia il catalogo della biblioteca comunale, che fruga sugli scaffali e in casse dimenticate alla ricerca di libri sui pirati. Immaginate lo sguardo del bibliotecario.
Immaginate un bimbo che a 9 anni compila liste di libri sui pirati da inviare a Babbo Natale.
Che a 10 anni piange le sue lacrime più commosse per aver buttato in mare la sua fida carabina, a causa di un giuramento fatto alla figlia del governatore di Maracaibo.
Cambiamo prospettiva. Immaginate di essere la madre del bimbo. Sentite degli strani rumori provenire dalla cameretta. Entrate e trovate il bimbo in lacrime, in piedi di fronte all'armadio. Che è successo, perché piangi? lo scuotete per un braccio. E lui risponde Ho dovuto gettare in mare la mia fida carabina, l'ho giurato a Jolanda! Quale mare? gli dite voi, Chi è questa Jolanda? E lui risponde La figlia del governatore di Maracaibo. E il mare è là, davanti ai vostri occhi, solo che il bimbo sta indicando l'armadio.
Facciamo un salto in avanti di 24 anni. Il bimbo è cresciuto, si imbatte in una recensione di Valerio Evangelisti e scopre l'esistenza di un libro imperdibile: il diario di un medico imbarcato sulle navi di pirati. Un libro scritto nel '600. Pirati veri.
Il libro è Bucanieri nei caraibi, di Alexandre Exquemelin.
Il bimbo, cioè l'adulto che è stato quel bimbo e che rischia seriamente di regredire ai 10 anni, compra il libro. (Se solo ci fosse stato internet a quei tempi. Se solo avesse potuto digitare "Pirateria" su Google, se fosse esistita Wikipedia... Se solo tutto ciò, adesso probabilmente se ne sbatterebbe dei pirati, ma questo è un altro discorso).
Sul libro cosa trova? Questo brano:
«È tradizione presso di loro di cercarsi un compagno con cui condividere tutto quello che si possiede per avere un mutuo e reciproco vantaggio. Questo patto viene stipulato con una serie di articoli messi per iscritto e firmati da entrambi, in base a quello che i due hanno concordato tra loro. In alcuni casi il compagno che sopravvive viene dichiarato erede universale di ciò che l'altro lascia quando muore»
Leggo questo brano e penso subito alla squallida polemica politica attorno alla questione dei DICO, a Giuliano Ferrara, al cilicio della Binetti e alla bizzarra composizione del Partito Democratico.
E al fatto che giammài, neanche sotto tortura l'Olonese, il Capitano Kidd, Barbanera, mai nessun pirata avrebbe votato per il PD. Per nessun motivo al mondo.
E io l'ho fatto.
Merito la macchia nera, il marchio dell'infamia.
Merito di essere dato in pasto ai pescecani.
9 commenti:
hai ragione. i pirati avrebbero senz'altro votato quell'altro della bandana.
avresti preferito farlo anche tu?
:)
maia
Per mille balene, i fratelli della costa avrebbero messo a ferro e fuoco il galeone e passato a fil di spada tutta quanta la ciurma!
Che brucino tutti all'inferno con l'animaccia nera dell'Olonese!
Che note dolenti!
ciao
Ciao Mara!
A rileggerti presto, spero.
Sono passata spinta dalla curiosità, cliccando il link dall'intervento sul blog della Lipperini. Volevo complimentarmi per quel commento secondo me risolutivo. E così fortunatamente trovo anche gli estremi di questo libro che mi era sfuggito su Carmilla.
Un doppio grazie.
grazie a te ;)
e grazie a me no?
;)
maia
Urca, come ho potuto?!?
GRAZIE A TE, MAIA!
povero piccolo pu
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