venerdì 23 maggio 2008

Cosa ascoltano Renzo e Lucia...


...commuovendosi un po' ma senza immedesimarsi troppo.

(o forse commuovendosi parecchio e immedesimandosi un pochino)


For you I was the flame,
Love is a losing game
Five story fire as you came,
Love is losing game
One I wish I never played,
Oh, what a mess we made
And now the final frame,
Love is a losing game

mercoledì 21 maggio 2008

Considerazioni gastroeconomiche


Esselunga, bancone degli ortaggi.


Pomodorino Pachino IGP, provenienza: Pachino (SR), prezzo: 4.50 euro/Kg
Pomodorino "Ciliegino", provenienza: Vittoria (RG), prezzo: 2,80 euro/Kg

- I "Pachino" sono IGP. Sono migliori, no?
- Guarda che Vittoria è a poche decine di chilometri da Pachino. Il territorio è identico.
- Magari la lavorazione è diversa.
- Coltivati in serra i "Pachino", coltivato in serra il ciliegino vittoriese.
- Serre? In Sicilia?
- A migliaia.

- Forse si tratta di una varietà autoctona di Pachino...

- Il ciliegino è lo stesso. È stato creato in Israele, la coltivazione si è diffusa nella Sicilia orientale nei primi anni '80.
- Creato in Israele?
- Dalla Hazera Genetics, con metodologie genetiche tradizionali, registrato sul catalogo varietale europeo come "Shiren".
- Allora perché non è una IGP israeliana?!
- Non so. Tutti dicono che il ciliegino della Sicilia sud orientale sia più buono. Però non conosco nessuno che abbia assaggiato il ciliegino israeliano.

- Allora prendiamo il ciliegino vittoriese?
- Io sono di Vittoria, fai tu. Ah, guarda qua: «Azienda agricola Tommaso X»
- Tommi? Il tuo amico?
- Già.

lunedì 19 maggio 2008

Dialoghi nel silenzio


(su aNobii)


«Nel sogno da cui si era svegliato vagava in una caverna con il bambino che lo guidava tenendolo per mano. Il fascio di luce della torcia danzava sulle pareti umide [...]»



Ce la caveremo, vero papà?
Sì. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Sì. Perché noi portiamo il fuoco.


Voglio restare con te.
Non puoi.
Ti prego.
Non puoi. Devi portare il fuoco.
Non so come si fa.
Sì che lo sai.
È vero? Il fuoco, intendo.
Sì che è vero.
E dove sta? Io non lo so dove sta.
Sì che lo sai. È dentro di te. Da sempre. Io lo vedo.


Te lo ricordi quel bambino, papà?
Sì, me lo ricordo.
Secondo te sta bene, quel bambino?
Ma certo. Secondo me sta bene.
Secondo te si era perso?
No. Non credo che si fosse perso.
Ho paura che si fosse perso.
Secondo me sta bene.
Ma chi lo troverà se si è perso? Chi lo troverà quel bambino?
Lo troverà la bontà. È sempre stato così. E lo sarà ancora.

La strada - Cormac McCarthy


Voglio trovare
un senso a questa vita
anche se questa vita
un senso non ce l'ha

Un senso - Vasco Rossi

sabato 17 maggio 2008

La pensione di Renzo


Maggio 2073, Renzo e Lucia a cena.


Renzo: Luciuzza!
Lucia: Eeeh.
Renzo: Il contratto mi rinnovarono!
Lucia: Renzù, ormai settantatrè anni sono, che ti rinnovano il contratto.
Renzo: See, ma 'sta vota c'è una grossa novità!
Lucia: Videmmu: hanno deciso di darti la penzione a tempo indeterminato?
Renzo: See, la penzione! Ancora non l'ho maturata la penzione, lo sai che ci vogliono 85 anni lavorativi.
Lucia: E allora?
Renzo: 'Sta vota il contratto me lo hanno rinnovato per otto anni!
Lucia: Astami', otto anni! Non avranno fatto il passo più lungo della gamba?

Qui: vecchie distopie

giovedì 8 maggio 2008

Premi e nominations


- Lucia: Ehi, ma hai visto? Abbiamo vinto un premio!!

- Renzo: Uh? E chi ce l'ha assegnato?
- Lucia: La Fra! Ma che carina: «perché fra vita quotidiana, riflessioni e ricette mi strappano sempre un sorriso»
- Renzo: Insomma, noi litighiamo e lei si sganascia dalle risa!
- Lucia: Sei proprio uno sciemo ingrato. Piuttosto pensa a chi dare il premio.

- Renzo: Ok. Mara, de "il cuore è una frattaglia", perché lei condivide tutto, a differenza di altri cuochi professionisti. Ti spiega come pulire e cucinare i carciofi, come preparare il lievito madre e tante altre cose. Poi per l'approccio ambientalista. Ah, e poi perché in una blogosfera piena di fighetti che fanno raffreddare il piatto pur di cercare la luce giusta...
- Lucia: ...te compreso, ovviamente.
- Renzo: ehm, sì... insomma: per le foto veraci.

- Lucia: Bene, allora io voto Loste di "Una colica d'acqua": perché non si limita a preparare quelle cosette buone ma racconta tante belle storie divertenti e commoventi. Una storia per ogni ricetta, perché il cibo è anche memoria e ricordo: «dopo aver mangiato è la sola cosa che vi resta, piacevole o meno che sia». E naturalmente per Spaccaball! E noi? Quando lo facciamo uno Spaccaballino tutto nostro?

- Renzo: Ehm, non tergiversiamo. Voto Ivo di L'estinto. Perché è sempre stimolante, per i suoi dialoghi filosofici e per aver condiviso Simon's cat! Resta l'ultimo. Chi voti?

- Lucia:
Dulcis in fundo: Xhara di pensavopeggio. Perché è più brava di Amélie Nothomb, per il portiere e per le cronache dalla redazione. Perché il suo sguardo è assolutamente parziale ma le storie sono universali. E divertenti!


lunedì 5 maggio 2008

Si! Può! Fare!



Giorno zero, pomeriggio.


Gelateria
siciliana, Pavia.
Una scritta dice
Brioche siciliane con gelato. Entra un tizio. Legge la scritta, si blocca. Sembra avere un mancamento. Il tizio guarda la gelataia, poi ancora la scritta. Si decide a parlare. Gli trema la voce.

- Av-avete delle brioche? Cioè, delle vere
briosce siciliane?
- Ma certo! Eccole qua!

La gelataia
siciliana indica un buondì senza glassa confezionato col cellophan. Il tizio fissa il buondì a bocca aperta. Poi gira sui tacchi e va via senza salutare. Uscendo borbotta «va' stoccati l'ossa, tu e ddu curnutu ca ti fici ssu minchia di buondì».
La gelataia siciliana non capisce una parola.

Il tizio va su Google. Ha uno sguardo determinato.
Trova il
post di angie e il post di Cindystar. Sul post di Ab legge:

«
Questa è la ricetta di famiglia, ma non è poi tanto casareccia perché è la stessa che si usava nella pasticceria di nonna che riforniva di brioches tutti i bar del paese. Lo strutto è indispensabile».

Stampa tutto. Ritaglia le ricette e le ricompone. Crea un mosaico di pizzini tenuti assieme con lo scotch.
C'è una donna accanto a lui. Lo guarda preoccupato.


- Amore, stai bene? Tutto bene?
Ti senti bene?

Il tizio guarda il mosaico di pizzini e scotch che ha appena creato.
Ha lo sguardo esaltato e sorride. Grida: Si! Può! Fare!
La donna scuote la testa.


Giorno uno - ore 23.00


Il tizio ha le mani coperte di una sostanza tenace e collosa. Non riesce a liberarsene. Stacca la sostanza dalle mani con un cucchiaio. Quando finalmente ha le mani pulite, riprende ad impastare e si sporca di nuovo. Va avanti così per un po'.
Due ore dopo ha raccolto l'impasto colloso in un contenitore e lo ha riposto in frigorifero.
Va a letto, fatica ad addormentarsi.



Giorno due - ore 7.00


Il tizio ha creato delle pallette e le ha infornate. Sta guardando dentro il forno: crede di vederle gonfiare a vista d'occhio. Alle sue spalle il
motogp prosegue.


La moglie del tizio si sveglia due ore dopo. Trova il marito in cucina, sdraiato sul divano. Sta dormendo. In una mano stringe quello che resta di una
brioscia siciliana col tuppo. Nell'altra ha il foglio del giorno prima, il mosaico di pizzini e scotch.
A fatica gli apre le dita e prende il foglio. Legge.


BRIOSCE SICILIANE COL TUPPO


- 500 grammi di farina di forza (
che minchia è? 30% farina manitoba, 70% farina 00)
- 10 gr lievito di birra
- 200 ml di latte (un bicchiere)
- 2 uova

- 85 gr di zucchero

- 75 grammi di strutto (non è accanto al burro è vicino al bancone dei salami!)

- un baccello di vaniglia
- 1 pizzico di sale
- uovo per spennellare

1) 200 ml di latte + mezza tazza di farina + lievito sciolto in poco latte, tutto assieme in una ciotola. Fermentare per 45'.

2) aggiungi le uova sbattute. Mescola bene.
3) aggiungi tutta la farina piano piano, lo zucchero, il pizzico di sale, i semi del baccello di vaniglia, impasta. Deve essere colloso. fai riposare 5'.

4) incorpora lo strutto pian piano. Impasta a lungo e con energia. Poi metti in una ciotola, copri e lascia in frigo per una notte.
5) Dividi l'impasto in 8 pallette. Con l'ottava fai sette tuppi e mettili su ogni palletta

6) fai lievitare un paio d'ore, spennella con l'uovo e spolvera di zucchero

7) in forno per 15-20 minuti.


venerdì 2 maggio 2008

Dialoghi sull'orlo d'un precipizio


Lucia: Che pace! Che aria pulita! Che vista! E tu che fai? Leggi un libro!

Renzo: Mmmmh.
Lucia: A che pensi?
Renzo: Bah. Certo che il nostro matrimonio è costato uno sproposito. Ti rendi conto? Col costo di una singola bomboniera ci abbiamo pranzato in due!
Lucia: Vero. Due tramezzini e un'acqua piccola. Ma pensa te se devi venir su fino a Pigra per...
Renzo: Senti qua, loro (*) sì che avevano capito tutto:

«Il duca d'Egitto, senza pronunciar parola, portò una brocca d'argilla. La zingara la presentò al Gringoire, dicendogli:
- Gettatela a terra!
La brocca andò in quattro pezzi.
- Fratello, - disse allora il duca d'Egitto, imponendo a entrambi le mani sulla fronte, - questa è tua moglie. Sorella, questo è tuo marito. Per quattro anni. Andate!»

Lucia: Primo: Esmeralda per una brocca rotta a Gringoire non gliela dà. Lo lascia in bianco, la prima notte e per sempre.
Renzo: Questo è vero. Comunque neanche tu la prima notte...
Lucia: E a chi dovevo dare cosa? Avevi appena toccato letto e hai preso a russare! Con la cravatta ancora al collo!
Renzo: Vero. Vabbe'. E secondo?
Lucia: Secondo: Esmeralda e Gringoire hanno un contratto di quattro anni. Il nostro dovrebbe durare un po' di più. E questo è anche il motivo per cui non ti spingo giù dal dirupo: non voglio gettare al vento l'investimento, dopo neanche un anno!


* da Notre Dame de Paris, Victor Hugo.